Concerto con STRUMENTI D’EPOCA ORIGINALI e COPIE,

esposti in bella vista e suonati uno dopo l’altro con stili e tecniche differenti

CINQUE CHITARRE per

CINQUE SECOLI

“ L’Evoluzione della CHITARRA, dal ‘500 ai giorni nostri”

PROGRAMMA

Esecutore SOLISTA: RICCARDO FAROLFI

‘500 CHITARRA RINASCIMENTALE ( a 4 ordini di corde doppie ) Copia ispirata alla Belchior Diaz del 1581,

di Lorenzo Frignani di Modena

PIERRE PHALÈSE (1510 -1573) e JEAN BELLÈRE (XVI sec.) editori Les bouffons

ADRIAN LE ROY (1520 -1589) Bransle de Poictou en

mode de cornemuse

Prelude e Tourdion

GUILLAUME MORLAYE (1515 -1560) Fantaisie

ADRIAN LE ROY (1520 -1589) Premier Branle de

Bourgogne

GREGOIRE BRAYSSING (XVI sec.) Je cherche autant amour

‘600 CHITARRA BAROCCA ( a 5 ordini di corde doppie ) Copia ispirata a una Jean Voboam del 1687

di Lorenzo Frignani di Modena

ROBERT DE VISÉE (1660 ca -1725 ca ) Chaconne

LODOVICO RONCALLI ( XVII sec.) Passacaglii

FRANCESCO CORBETTA (1615 ca -1681 ca ) Aria di Fiorenza

ANONIMO – JEAN PHILIPPE RAMEAU (1683 -1764) Les tendres plaintes

SANTIAGO DE MURCIA ( XVII – XVIII sec.) Giga

Dalle Sonate op.5 di

ARCANGELO CORELLI (1653 – 1713)

‘700 CHITARRA GALANTE ( a sei corde semplici ) Originale Gian Battista Fabricatore 1794 a Napoli con

corde di budello e seta ricoperta di argento da

Davide Longhi di Bologna

GIOVANNI ANTONIO BRESCIANELLO ( 1690 ca – 1757 ) Two Aria

GIACOMO MERCHI ( 1730 – 1789 ) Minuetto con Variazioni

B.VIDAL ( 1750 ca – 1800 ca.) Chasse, La Fricassèe e Presto

Da Les Soirèes espagnoles

‘800 CHITARRA ROMANTICA Originale Gennaro Fabricatore 1824 a Napoli ( restaurata da Gianni Norcia di

Bologna ) con corde di budello e seta ricoperta di argento

da Davide Longhi di Bologna

NICCOLÒ PAGANINI (1782 -1840) Là ci darem la mano

Da Don Giovanni di W. AMADEUS MOZART (1755 – 1791)

JOHANN KASPAR MERTZ (1806 – 1856) Vieni in Roma

Da Norma di VINCENZO BELLINI (1801 – 1835)

FERNANDO SOR (1778 – 1839) Gran solo op. 14: Introduzione ( andante ) and Allegro

‘900 CHITARRA CLASSICA ATTUALE Pietro Gallinotti di Alessandria del 1967 restaurata

da Gianni Norcia di Bologna

HEITOR VILLA – LOBOS (1887 – 1959) Studio N. 1

GIANCARLO GREGORI (1969) La Fuga di Dao

MARIO CASTELNUOVO – TEDESCO (1895 -1968) La Primavera

ALEXANDRE TANSMAN (1897 – 1986) Berceuse d’Oriente e Oberek : mazurka viva

Dalla Suite in modo polonico

FRANCIS POULENC (1899 -1963) Sarabanda

LUIGI MOZZANI (1869 – !943) Feste Lariane

Un affascinante viaggio attraverso palazzi e castelli di corti principesche, giardini e ville di famiglie patrizie, accademie, salotti, sale da concerto e teatri, in un percorso che mostra una ricca evoluzione storica di linguaggi, forme musicali, scuole, stili e colori con un ampio panorama di variegati chiaroscuri, tra luci e ombre di affetti, emozioni e sentimenti, vissuti sia nella meditativa e pensosa solitudine, che nel vivace clamore di feste, cerimonie e banchetti.

La prima pubblicazione per chitarra risale al 1546 ed è per un piccolo strumento che usualmente viene chiamato chitarra rinascimentale. Per questa chitarra ci sono rimasti circa 250 brani che stiamo trascrivendo e inquadrando in un ampio studio storico. Tale strumento veniva suonato da professionisti e dilettanti un po’ di tutte le fasce sociali; costoro suonavano usualmente la vihuela e il liuto essendo questo lo strumento più considerato dell’epoca, un po’ come il pianoforte oggi. Nel sei – settecento la chitarra ha ormai cinque corde doppie (chitarra barocca ) e assistendo al declino del liuto sopravvive vantando una vasta letteratura che in gran parte deve ancora essere adeguatamente studiata e rivalutata. Verso il 1780 la chitarra raggiunge l’armatura tipica di sei corde semplici ma lo strumento non è ancora come l’attuale per svariate caratteristiche costruttive e viene chiamata chitarra romantica. Per essa scrivono autori noti e importanti come Paganini, Carulli, Giuliani, Sor, Aguado, Carcassi, Molino e altri. Verso il 1850 si arriva alla chitarra classica attuale, grazie specialmente ai lavori del liutaio Antonio De Torres Jurado.

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In questo concerto usiamo i cinque strumenti di seguito con un immediato confronto delle loro diverse caratteristiche timbriche, così che, nel percorso cronologico, ci torneranno alla mente suggestioni di culture e società della nostra Europa nell’arco di oltre 400 anni.